E’ bella e qui…

E’ bella e quindi può esser corteggiata; è donna e quindi può essere conquistata.

( W. Shakespeare )

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ottobre 9, 2012 · 7:59 PM

Ubriacatevi.

Bisogna essere sempre ubriachi. Ecco tutto: questo è l’unico problema. Per non sentire l’orribile peso del tempo che vi rompe le spalle e vi piega per terra, dovete ubriacarvi senza posa. Ma di che? Di vino, di Poesia o di Virtù: come vi pare, ma ubriacatevi.
Baudelaire

 

Su queste parole di Baudelaire, contenute nel suo “Spleen di Parigi”, mi son fermato un attimo. In una di quelle sere in cui senti le spalle che fanno male, un peso eccessivo addosso, una routine stancante.

Mi son fermato un attimo a prender fiato, senza fare sosta, una di quelle boccate d’aria che permette ai tuoi polmoni di prender un attimo di ossigeno in più per lo scatto successivo: più lungo, più veloce.

Ubriacatevi. Ed è proprio quell’essere ubriaco quotidianamente che mi permette di viaggiare in questo tempo tenendo la mano destra alla follia e la sinistra alla Libertà. Ubriaco d’amore, di Poesia, di Passioni, ogni giorno ubriaco e con il fegato non ancora stanco. Ubriaco di emozioni, sempre alla ricerca del battito in più. Senza sosta.

Questi tempi ce li mostrano grigi e cupi, eppure ogni cuore è Rosso Vivo.

Ultimo

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Prendo il Largo

Ho paura, è normale, come tutte le volte che si ha voglia di cambiare il certo per l’incerto. Troppo spesso, però, è proprio la paura che ci impedisce di rischiare di essere felici.

Accontentarsi, per paura, rimanere fermi, per paura, farsi andare bene ciò che non va bene, per paura. La paura, a volte, è il sentiero che porta all’infelicità.

E’ un ostacolo, ma può essere anche un trampolino di lancio. Un soffio di vento in più che permette alla nostra nave di spiegar le vele e prendere il Largo. Il largo verse mete sconosciute sognando di trovare la nostra America, di vedere che il sole può sorgere a ovest in qualche dove. Di stupirsi.

In viaggio, armati di coraggio, speranza e determinazione.

La nave potrà affondare, rimanere incagliata in qualche tempesta, non trovar nessuna terra promessa…ma sarà in viaggio.

Non riesco più a stare fermo, non riesco più a guardare l’orizzonte senza raggiungerlo e vedere cosa c’è oltre. Non voglio più un’ancora fissa in questa terra legata alla catena della paura, ma un’ancora dentro al cuore per trovar, ovunque sia, la salvezza in ciò in cui credo.

Basta,

Prendo il Largo.

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La vita io l’ho castigata vivendola. Fin dove il cuore mi resse arditamente mi spinsi.

Vincenzo Cardarelli

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Non scelsi io di venire al mondo ma che ti sta bene oppure o no adesso scelgo io come vivere.

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21 Settembre

Il pensiero di te mi culla nel buio che a volte piomba nei miei giorni,

quell’anima tua incompresa ha trovato abbraccio nella mia,

e insieme camminano verso l’eterno.
Al pensiero di te che raggomitolata ti svegli e sorridi

tutto ciò che è stato si allontana,

la paura diventa coraggio

e il buio è di nuovo

Luce.

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Innamoratevi

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Pari a una goccia di Piscio.

E’ l’essere pari ad una goccia di piscio dopo una sbronza che

spinge l’animo stolto a sparlare

d’un male altrui.

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Colpa dell’omo nero

E’ tutta corpa dell’omo nero,
m’ha detto se pijava i sogni pe ‘n anno intero,
ma a me già me rode il culo quanno la befana
se li pija pe ‘na settimana,
figurate mo che ‘n anno è passato
e l’omo nero nun se sa ‘ndo è annato.
Ma sai che te dico? che pure se ha voluto cojonamme
ne ho tanti artri da difenne,
de piagne proprio nun me va,
anzi, me arzo: “Oste! Vieni qua!

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La cura dello sti cazzi.

“Sempre zitto se ne stava,
mentre la gente lo blastava,
anni orribili, nefasti
fin quando non cominciò a dire “sti cazzi”!
“sti cazzi del giudizio e della malalingua,
della paura di sbagliare,
della voglia di piacere
sono piccolo, brutto e me ne frego.
a petto in fuori guardo sto mondo di pazzi
e a tutto e tutti urlerò: sti cazzi!”.
solo così cominciò a viver leggero,
a essere se stesso, quello vero.
di pianti e batoste ne ebbe ancora tante, se devo essere sincero,
ma almeno visse per davvero,
affrontò tutto e tutti senza paura…
e pensare che dire Sti cazzi era la sua cura.

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